In Giappone a novembre trionfa il Momijigari, la contemplazione degli alberi – aceri, soprattutto – dalle foglie rosse. In Canada e New England si insegue, tradizionalmente, il foliage, il momento in cui la natura si trasforma in una tavolozza di gialli, ruggine, verde e vermiglio. Ma non è necessario andare all’estero per godere dei colori autunnali. Basta uscire dalle città e cercare luoghi tranquilli, ancora circondati da boschi, e passeggiare. Sul lago di Como, per esempio.
Foglie autunnali a Cernobbio
Il lago celebrato da Manzoni offre tanti paesaggi da vedere, passeggiate da fare, ville da visitare, ma oggi ci fermiamo a Cernobbio, a breve distanza da Como, per camminare all’ombra degli aceri rossi e d’oro. Cernobbio è una cittadina tranquilla, affacciata sull’acqua che riflette le barche ormeggiate a riva. Le ville immerse nei parchi, tra aceri, palme e olmi, si sbirciano attraverso i cancelli. La più sfarzosa è forse Villa Erba, una dimora di fine ottocento circondata da un parco di piante secolari, amata dal regista Luchino Visconti.
In centro al paese, il breve lungolago sembra uscito dal pennello di un artista romantico. Gli alberi sfilano con le loro tinte autunnali, i bambini giocano a rincorrersi tra le panchine. Una signora solitaria osserva il lago sotto un lampione, mentre il crepuscolo sfuma il profilo dei monti. Alle nostre spalle, una casa antica è ricoperta di vite canadese e oltre i portoni di altre case si celano cortili con fontane di pietra. Una passeggiata in salita porta al giardino della Valle, un parco botanico creato a lato di un torrente che si attraversa grazie a numerosi ponticelli. La strada non è breve, bisogna avere voglia di camminare.
VILLA OLMO, LA SIGNORA DEL LAGO DI COMO
Il foliage prosegue a Como, a Villa Olmo, una sontuosa residenza che ospita mostre ed eventi e che vanta una vista splendida sul lago, soprattutto al calar del sole, quando l’acqua risplende di pagliuzze d’argento. La strada che collega la villa al centro è un percorso tra dimore storiche e giardini incantati, con scorci quasi giapponesi quando si attraversano ponti e si osservano le foglie rosso acceso che si arrampicano sui muri o tappezzano il sentiero.
A Como è un piacere passeggiare. Nelle vie del centro, lungo il lago, in collina. Vi suggerisco un percorso attraverso la città, che in autunno assume quell’aria malinconica tipica delle località lacustri. Scende pian piano la nebbia, che avvolge ogni cosa nel suo abbraccio umido e misterioso. I negozi si accendono di lucine che anticipano l’atmosfera natalizia. Nella piazza del Duomo arrivano i venditori di caldarroste, mentre i caffè attirano con promesse di cioccolata calda e panna montata.
scorci di Como
Bisogna vagare per le viuzze pedonali per scoprire i negozi di design, le cioccolaterie e i negozi di tè come Tea World Shop, un negozio in cui perdersi tra tè e tisane, tazze e filtri, respirando spezie, menta, gelsomino. Il cuore della città è la Cattedrale, costruita attraverso i secoli dal Trecento al Settecento, tra gotico e barocco, armonica, ariosa, con la sua cupola che domina il centro storico. Accanto si trova il Palazzo del Broletto, un tempo cuore amministrativo di Como. Qualche via pedonale più in là si incontra la caratteristica piazza San Fedele, su cui si affacciano l’omonima chiesa e un gruppo di case d’epoca medievale. Una di esse ospita una libreria, in cui vale la pena entrare almeno per ammirare i soffitti di legno.
Fuori dal centro, in via Regina 35, si nasconde la basilica di Sant’Abbondio, un gioiello di architettura romanica, dalle forme lineari e dall’atmosfera mistica. La sponda destra del lago, invece, è una zona residenziale, dove passeggiare sotto gli alberi che si tingono d’oro e vermiglio. Qui parte anche la funicolare che porta nel paesino di Brunate, da cui si gode una vista panoramica del lago di Como.
NUVOLE, Crotti e pizzoccheri
Prima di lasciare Como, bisogna passare da Beretta, il panificio vicino al Duomo, per comprare i biscotti artigianali al miele e la Nuvola, un pan brioche soffice con un cuore di marmellata di albicocca. Per una cena in città, tanti sono i ristoranti tra cui scegliere. Se amate il pesce, posso suggerirvi A casa di Elsa, un ristorantino con pochi posti e piatti molto curati a due passi dal Duomo. Lo trovate accanto a piazza Volta, dominata dalla statua di Alessandro Volta scolpita da Pompeo Marchesi e inaugurata nel 1838.
Altrimenti, se volete provare un’esperienza diversa, subito fuori Como si incontrano i crotti, osterie dall’architettura rustica, ricavate nella pietra e tipiche della zona. Il Crotto del Sergente, nell’omonima via, conserva il portone in legno che ricorda le locande delle storie medievali e la struttura ad arco, completamente in pietra. L’atmosfera è calda, fuori dal tempo, i piatti deliziosi. I pizzoccheri e torta di grano saraceno fanno onore alla vicina Valtellina.